Gli "anta"
Riparto da dove avevo terminato il mio racconto in flashback, ossia da quel lontano, ma non così lontanissimo, luglio 2015, mese in cui ho compiuto quarant'anni e mese in cui termina il racconto del “libricino”: Non tutto ma di tutto… in copie limitate, regalato agli amici più "intimi" con lo scopo di ricordare tutto quanto di bello e divertente è stato condiviso...
E credo di essere riuscito nell’intento andando a "risvegliare" nelle menti di alcuni amici-lettori, momenti indelebili di una spensierata giovinezza: inaspettatamente alcuni di loro, compresi quelli dal “cuore” più duro, mi hanno poi rivelato di essersi emozionati, con qualche lacrimuccia, al termine della lettura.
Mi sembra ieri... quando, ad alcuni giorni prima del mio 40° “Ferraluglio”, radunai gli amici per l’ora dell’aperitivo presso la nostra e affezionata Enoteca "Il Borgo”; ci sedemmo alla tavolata preparata con cura da Ilaria e, tra un bicchiere di vino e l'altro, incominciai a spiattellare loro, ad uno a uno, il mio "libricino" realizzato a mo’ di album, cospargendo il tavolo di pacchetti di figurine con immagini che immortalavano i nostri momenti più goliardici del passato. Riuscii a riportare, in quella magica oretta, tutti i partecipanti ad essere un po' bambini: dopo i primi sfogli dei pacchetti, partirono anche le classiche esclamazioni…:
- Questa ce l’ho...!
- Questa mi manca…!
- Questa è doppione!
…poi esclamazioni sempre più appropriate:
- Oh… ma ce l’hai 'r Pero!
- A me... mi manca quella di Tripoli!
E la figurina più ambita e ricercata dal gruppo dei presenti???
Beh, sicuramente, quella degli assidui frequentatori e giocatori del “Pistino” in formazione ufficiale!
Una copia di questa figurina, detto tra me e voi, la conservo stretta sempre nel borsello!
A proposito di pallone... erano forse dieci anni, o più, che non riuscivamo a fare una "partitella" insieme agli assidui giocatori del "Pistino" e, per "assidui", intendo quelli immortalati in "figurina" poiché tutti, ogni volta, avevano scusanti di lavoro, di famiglia e davano sempre "forfait"... me compreso; poi, come per miracolo, nel febbraio del 2023, con la nuova ristrutturazione del Piazzale "Belvedere" e, di conseguenza, con la creazione di un piccolo campino in sintetico, riuscimmo a darci appuntamento per una "partitella". Questi i partecipanti: Suino, Macario, Ruben, Puti, Prof., Mapino, Giovannino e qualche giovane recluta recuperata per arrivare al numero necessario...tutto immortalato con foto di rito. Qualcuno, naturalmente, un po' appesantito, altri, invece, inaspettatamente in forma. Un'oretta di divertimento e di vecchi ricordi... da lì ci promettemmo di rivederci ancora... ma credo, con rammarico, sia stato il nostro "canto del cigno"!
Ma... ripartiamo subito da quella primavera-estate (correva l'anno 2015) con due fatti, simpaticamente parlando, a dir poco gravi: il primo, la solita sconfitta della Juventus in Champions League contro il Barcellona; ma questa volta a differenza delle altre finali vissute in gioventù... nessun preparativo... nessun ritrovo di massa. La cosa che ricordo di quel 6 di giugno... il gran caldo; allora, dopo una mattinata di lavoro, mollai "prepotentemente" tutto e scappai in solitaria a farmi un bagno a "Baratti" in attesa dell'incontro serale. Ci ritrovammo, a casa di Bido di via Pari, in tre o quattro amici, poco prima dell'inizio della partita mangiando subito una "vagagnata" di tortelli presi nel sovrastante Ristorante da "Ugo": intanto lo stomaco era assicurato e come fosse andata la partita... almeno a livello di mangiare non avremmo patito... forse i problemi sarebbero venuti, in tutti i sensi, nel digerirli... e così accadde...!
Il secondo fatto, ancora più drammatico, fu che, dopo tantissimi anni di servizio, il Pero abbandonò la Pizzeria "Il Cappellaccio" per passare ad altri lidi... fu uno "shock" per proprietari, amici e clienti..
Una sera, un assiduo tedesco che veniva a Castagneto ormai da anni, non trovando il Pero in pizzeria a servirlo, esclamò alla cameriera Annalaisa:
- Capelaccio senza Paulo... è come Italia senza zole...!!! -
Ci fu un susseguirsi di risate in sala... tedesco compreso; fortuna che esiste l'audio: una vera perla miliare!
Sono passati molti anni da quell'addio.... ma quando andiamo in pizzeria - da sempre, per noi, una vera seconda casa in tutto e per tutto - alla proprietaria Sonia gli arriva immancabilmente, da parte di qualcuno, la solita "frizzatina":
- Oh... Ma uno come 'r Pero non l'avete più rimpiazzato!!!
Si può dire seriamente che sia stato un'istituzione del locale... sia come persona di riferimento per proprietari e clienti... sia l'unico a servire, in una volta sola, ben 5 pizze mastodontiche... tempo in cui era "tiratissimo"! E tanto è ancora forte il desiderio di rivederlo lì... al suo posto di "comando" che, nell'estate (correva l'anno 2024), durante lo spettacolo itinerante del "Paese dei balocchi, svoltosi nel "Centro Storico", qualche amico passando sotto "l'albero dei desideri" pensò bene di lasciare un bigliettino di buon auspicio: "RIVOGLIAMO IL PERO AL CAPPELLACCIO!".
Subito dopo il post Covid, addirittura, ci siamo "ritagliati" un tavolino esclusivo solo per noi, situato all'entrata del locale, in bella vista sul "Borgo"; tavolo ribattezzato "Zia Freddy", in memoria della mitica Federica Berti a lungo proprietaria del negozio di alimentari le cui stanze, oggi, sono state rilevate dalla stessa pizzeria.
Ma il motivo di questo tavolo a nostra disposizione nel periodo primaverile-estivo?
Risposta semplice:
a) Posto assicurato per mangiare ad ogni ora.
b) Servizio immediato con il fatto di avere la cucina a fianco e, quindi, senza essere visti dai clienti collocati nelle sale sottostanti.
c) Controllare il "bel" passaggio femminile nel "Borgo" (naturalmente quello maschile per le ragazze) dalla statua di Giosuè "Carducci" fino al Bar e viceversa...
A proposito del "Capellaccio"... ma di Darietto... ossia quel piccolo bambino che si aggirava un tempo tra i tavoli a "riscuotere" dai ragazzi più grandicelli dei "pattoni" educativi... che cosa mi sapete dire?
Darietto ormai è diventato "grande", si fa per dire, ha imparato l'arte del pizzaiolo dal babbo Tore ma con ogni scusa è lesto a "scappare" a casa insieme all'adorata figlia Azzurra, abbandonando, sul più bello della serata, pala e cucina. Darietto, inoltre, ha dato sfogo ad ogni sua più bizzarra passione: arrampicata, caccia e pesca, produzione di miele, zafferano, ricerca dei tartufi e, per finire, ma questa è storia recente, una produzione "intensiva" di funghi "Cardoncelli" nei pressi del suo amato "Gòzzo di Rapè", proponendoli, fino alla nausea, a tutti gli amici... e non solo... tanto da costringere la mamma Sonia e camerieri a presentare ai clienti il suo variegato menù:
Bruschette ai "Cardoncelli!"
Pizza ai "Cardoncelli!"
Pasta ai "Cardoncelli!"
Per questa sua maniacale passione dei "Cardoncelli", spesso, viene sbeffeggiato dagli amici...; qualcuno, addirittura, durante un periodo di Carnevale, gli suggerì di immascherarsi proprio da "Cardoncello". Voglio, inoltre, ricordare che nel 2013 era stato inserito nell'Oxford Dictionary il termine "selfie", eletto come parola dell'anno; cosi anche Darietto preso dalla "selfie mania" del momento inizia a farsi scatti ma, soprattutto, comincia a immortalare, in qualsiasi luogo e momento, chiunque gli capitasse vicino.
Già, per un momento mi dimenticavo... nel mentre avevo festeggiato il mio quarantesimo compleanno: era la sera del 15 luglio e per vari motivi logistici scelsi il "Drago Bria'o", situato in via Carducci a 30 metri da casa mia, aperto proprio in quell'estate 2015 da Tizianino. Il locale divenne subito punto di ritrovo di noi amici - compresa la costante presenza di Santino - per le lunghe e calde serate estive; serate terminate con la chiusura dell'attività avvenuta nella primavera 2020.
Tizianino, oltre che di parlantina facile è sempre stato un grande appassionato di "gossip locale"; tuttavia aveva anche il vizio di non tenere mai in cassa gli spiccioli, così, immancabilmente, quando doveva arrotondare per fare i resti... lo faceva sempre per difetto e che difetto... insomma ci scapitava sempre! Una volta Darietto vedendo Tizianino rufolare tenacemente con le dita nel cassetto alla ricerca di monete, gli esclamò, tra l'ilarità di tutti i presenti:
- E sembri 'r mi' gatto quando raspa nella lettiera!
Ma fu lo stesso Tizianino a ricevere uno "schiaffo morale" dopo un fattarello accaduto durante la sera dello spettacolo itinerante "Sognabula: si narra che due donne si fossero "azzuffate" presso la biglietteria a tal punto da strapparsi i reggiseni! L'indomani, sull'uscio del Pub, il ragazzo raccontava ironicamente l'accaduto, a voce alta e in maniera divertita, ad amici e conoscenti, non sapendo che, una delle due donne tirate in ballo, era affacciata alla finestra posizionata proprio nei pressi del suo locale! Passato un po' di tempo quando la donna transitò davanti il Pub, Tizianino fu il primo a darle il saluto ma si senti rispondere con queste testuali parole, rimanendoci di sasso e senza aver la forza di replicare:
- Buongiorno stronzo!!!
Beh... questa volta se l'era un po' cercata...!!! Per la cronaca... Lei... la signora... aveva sentito tutto!!!
Ma ritornando al mio compleanno, la festa si stava svolgendo in una classica serata di sana baldoria fino a quando, ad ora tarda... il solito degenero: lancio di secchi d'acqua fino all'immancabile tiro delle fette di cocomero... con un fuggi fuggi generale...! Capro espiatorio di tutto ciò? Forse il solito Tripoli? Boh... ci sta... ma questa volta non agì sicuramente da solo...!
A proposito di Tripoli, in un giorno di febbraio (correva l'anno 2024) venni a sapere, tramite le solite voci paesane, di un suo papabile volo di bicicletta; così, per verificarne l'accaduto e per sentire le sue condizioni, provai a chiamarlo. Appena mi confermò del brutto fatto, tanto per sdrammatizzare, debuttai dicendogli:
- Pensavo ormai di non doverti mettere più su un libro e, invece, mi tocca raccontare pure questa…!!!
E lui in maniera molto candida:
- Come ben vedi ti do sempre l'input per raccontare qualcosa...
Beh... sinceramente ne avrei fatto sicuramente a meno di raccontare questa vicenda... ma purtroppo... il volo dalla bici in "Piastraia" lo aveva fatto veramente causandosi l'incrinatura di ben otto costole!
In un settembre (correva l'anno 2016) ebbi lo sfizio di comperarmi un "tender" lungo 2,5 m., omologato per 3 persone, con motore a benzina 4 tempi... ma neppure il tempo di farlo vedere agli amici... che fui subito preso in giro da tutti per come fosse piccolo, attribuendo a quel natante il soprannome di: "il gommone a gettoni tascabile"! Ripiegato in una sacca portatile, gonfiabile in 10 minuti, attrezzato di panca e remi...
Iniziarono, così, le prive avventure con partenza dal porticciolo dello "Stellino" e poi costeggiando tutto il "Golfo di Baratti" fino ad arrivare a "Buca delle Fate" scarrozzando gli amici più coraggiosi...
Dai tempi delle uscite con il "gommoncino" di Pippo il fiorentino ne erano passati di anni... ma conoscendo bene tutta la "ciurma"... qualche piccola comica-disavventura doveva pur succedere...
Una volta (correva l'anno 2017), infatti, con Beppe e la Pila uscimmo a remi dal porticciolo dello "Stellino" e, appena fuori, accesi il motore: tra gli occhi stralunati di tutti e con grande meraviglia, il "gommoncino" incominciò a girare su se stesso; li per lì rimasi spiazzato poi, dopo un breve ragionamento, mi accorsi di aver agganciato il motore all'incontrario!!! Tra un'infamata degli amici e una risata... rientrammo subito in porto per aggiustare il tutto...!
Da tempo, con Tripoli, ci eravamo giurati di fare un'uscita di pesca come ai vecchi tempi... poi, in una mattina estiva (correva l'anno 2017), ci riuscimmo... naturalmente sempre con partenza dallo "Stellino". Come al solito, attrezzati di tutto: canne da pesca, mangiare e l'immancabile prosecco: una cassa-frigo zeppa di bottiglie! Ad un certo punto, con il sole già in alto che "batteva" da qualche ora e con qualche bicchierotto di troppo, l'atmosfera si surriscaldò talmente tanto che, per magia, "riapparve" il Tripoli degli anni d'oro incominciando a sbraitare verso tutte le barche che ci passavano vicine. Devo ammettere, sinceramente, che.... se da una parte mi stavo un po' vergognando... dall'altra non me ne poteva fregare nulla perché era come rivivere le scene di un tempo; il nastro si era riavvolto di ben trent'anni: mi stavo divertendo e avrei voluto che quella giornata non avesse mai una fine...! Fu una meravigliosa giornata di pesca ma soprattutto di ricordi... peccato non siamo più riusciti a ripeterla nonostante le promesse: lavoro... le solite problematiche di vita quotidiana... si sa il tempo è tiranno!!!
Questa volta, in una domenica del Marzo (correva l'anno 2019), convinsi Tripoli a portami con lui in una sua classica scarpinata tra "Monte Calvi" e le "Cave di San Carlo", giungendo fino allo spettacolare "Salto della Cervia". Ero sicuro che sarei riuscito a stare al suo passo perché in quel periodo ero abbastanza allenato; purtroppo, però, ero all'oscuro delle strade che mi avrebbe fatto affrontare. Dopo un percorso abbastanza semplice ci ritrovammo a camminare su delle rocce, lungo la cresta del "Calvi", in un irto sentiero che forse, conosceva solo Tripoli, incoraggiandomi, strada facendo, a tirar dritto senza guardare giù negli strapiombi; dopodiché ci addentrammo a "troncamacchia" nel bosco andando avanti per chilometri con il solo senso d'orientamento. Esperienza unica e molto suggestiva per aver visitato anche luoghi mai visti! Se pur divertente... fu un susseguirsi di continui brividi: non glielo più chiesto!!!
Fortuna volle... che poi Tripoli riuscì a mettere in porto ai "Perelli" di Piombino una bella barca. In una mattinata di Maggio (correva l'anno 2018), con il solito gruppetto di amici si dette vita ad una battuta di pesca agli "Acerti" giungendo vicino all'isoletta di "Palmaiola", tra l'Elba e Piombino. Stranamente in quella mattinata, non avevo combinato ancora nessun guaio al mulinello della mia canna... quando Spank, quasi profetico, mi disse:
- Visto che stamani non hai ancora fatto danni... o dopo peschi una sacchetto di plastica o allami un squaletto!
Pochi minuti da quelle fatidiche parole... che si "allamò" alla mia canna una "Gattuccio"...!
Tra l'incredulità e le risate di tutti... prontamente lo rigettammo in mare... Fu una mattinata di proficua pesca, un vera mattanza: circa 20kg di "Acerti" da non sapere più dove metterli in barca... tanto da regalarli a tutto il mio vicinato una volta rientrato a casa!
In un'altra occasione... questa volta si rientra con il mio "gommoncino" nel già citato porticciolo dello "Stellino": a bordo, il sottoscritto, Spank e Darietto; però ad attenderci sul molo, e in agguato, una guardia "G.a.v": avevamo riempito un secchio di pesci tra "Finanzieri" (in gergo dialettale, "Cazzi di Re") e "Sciarrani" (le "Boccacce") compresi 3 "Saraghi" sotto misura, da multa assicurata! (prevista una sanzione dai 1000 ai 3000 euro). Così... mentre stavamo ormeggiando, con Darietto già pensieroso ed io più che mai... sussurrai a SpanK:
- Oh, parlaci te con la guardia che ci sei abituato...!
Per la cronaca quel "ci sei abituato" era dovuto al fatto che Spank è un cacciatore fin dall'età di 18 anni. Nel corso della sua attività venatoria, essendo già avvezzo per aver preso qualche verbale, sarebbe stato il più scaltro dei tre a dialogare con quella guardia per cercare di fargli capire la nostra ingenuità nell'aver commesso quell'infrazione... La fortuna volle che, dopo aver consegnato alla guardia le prede, i 3 rei pesciolini, fortunatamente, rimasero mischiati all'interno del retino e, dopo una lunga paternale fatta di raccomandazioni, ci congedò dicendoci:
- Andate... è tutto apposto!
Ancora oggi abbiamo questo dubbio: - O non si accorse di nulla... o forse ci volle veramente bene...!
Tutto sta che, anche quella volta, l'abbiamo scampata bella! Dopo, a mente fredda, confidai scherzosamente a Darietto che se avessimo preso la multa sarei andato da lui di sera, per un mese di fila, come cameriere al "Cappellaccio" per ammortizzare le spese di quella ipotetica e salatissima sanzione!
Era la mattina del 30 ottobre (correva l'anno 2016), quando con lo stesso Darietto si partì con il "gommoncino", questa volta dalla spiaggia del "Forte" di Marina di Castagneto, per la pesca alle "Seppie": alle ore otto, dopo averne pescata una soltanto e avere "allamato" anche una "Medusa", il mare divenne una "tavola" e il sole sempre più "prepotente": spuntò una surreale mattinata d'agosto! Stavamo pescando sui due metri d'acqua, quindi abbastanza vicini alla riva, quando, dato il gran caldo, la spiaggia si riempì di bagnanti. A quel punto ordinai a Darietto di togliersi subito la ciambella di salvataggio che indossava. Darietto è un tipo coraggioso... ha avuto anche varie esperienze di arrampicata e esplorazione in grotta ma non parlategli di acqua perché si blocca: non sa nuotare! A quel punto essendo vicini a riva, con la ciambella al collo dal colore arancione che avrebbe dato negli occhi a tutti, gli dissi:
- Ora levatela subito perché, già... con questo gommone ridicolo, poi... con codesta ciambella al collo, ci prendono tutti per 'r culo!
Lui capì ma ci volle un po' per fargliela togliere... a quel punto non ci rimase che tornare a riva a farci un bel bagno in un mare dall'acqua caldissima. Soltanto otto anni dopo... è stato possibile tornare a fare un bagno per un 30 ottobre, replicato anche il giorno successivo (correva l'anno 2024), presso il "Golfo di Baratti"; dopo un terribile mese di pioggia interminabile, con alluvioni varie sul territorio, e quando ormai l'autunno sembrava compromesso ecco finalmente "spuntare" nell'ultima settimana la tanto bramata "ottobrata".
Chiusa la parentesi pesca, ritorniamo in "Castello"! Proprio vicino al "Drago Bria'o", all'angolo di "Casa Carducci, andò ad abitare Chino: finalmente dopo tanto "cambiare" - case e donne - mise la testa a posto! Ma ancora due scherzetti lo avrebbero atteso! C'è da dire però - e lo confermo volentieri - che Chino, con il suo grade spirito, gli scherzi gli ha sempre accettati e ben digeriti tutti... ma vendicandosi via via... anche con il sottoscritto... come già raccontato a lungo nel mio "libricino".
Sta di fatto che, la mattina del suo matrimonio (correva l'anno 2013), fu preso di mira... come da prassi: il tema non poteva essere improntato che sulle sue numerose ex... Con amici preparammo dei festoni, attaccati davanti casa, costituiti da fogli giganti nei quali erano stati appiccicati ritagli di giornale raffiguranti: bambini, bagnanti, bucce di banana, cioccolate ecc.; tutte immagini riconducibili, con un po' di fantasia, ad ogni sua ex: fu un vero capolavoro! Uno studio meticoloso di ricerca, di commenti e di tante risate! Peccato che... e non si è mai scoperto il colpevole...: se fu lo stesso Chino o qualche parente della futura moglie a far volare via tutto, in un batter baleno, con l'ausilio di una granata!!!
Ma la nostra missione, ormai, era stata compiuta...!!!
C'è da dire che i nuovi sposini avevano un piccolo "Chihuahua" di nome Ettore ma, solo a guardalo, il cane dava il via, con tutta la sua "gargana" ad abbai interminabili! Essendo l'angolo di Via "Carducci", dove la coppia abitava, molto rimbombante, una sera d'estate ad ora tarda, transitando in folto gruppo sotto la loro finestra, fu Darietto, per la priva volta, a chiamare sottovoce:
- Ettore...!
Bastò un flebile richiamo che il cane incominciò ad abbaiare per la gioia notturna dei due padroni e di tutto il vicinato! Ma passare da uno "schiamazzo" quasi spontaneo di una sera ad un tormentone estivo fu tutt'uno. Darietto appena terminato il suo servizio serale al "Cappellaccio" si presentava al "Drago Bria'o" e, dopo la classica birretta, spronato anche dagli amici presenti, si allungava di qualche metro fin sotto la finestra di casa di Chino e...:
- Ettore!!!
E... come al solito... il solito e prolungato abbaio! Questo rituale andò avanti, a periodi alterni, fino a quando giunse alle orecchie di Darietto, una bella telefonata da parte della padrona del cane: una sonora romanzina costrinse il giovane a fare "mea culpa" e arrendersi...
Con l'inizio dell'autunno ripartono, come prassi, le solite "ribòtte" tra amici, sia sportive che caserecce; naturalmente i tempi sono cambiati... le esigenze di ognuno sono cambiate: turni di lavoro, famiglia, presenza dei bambini ma, tuttavia, riusciamo sempre a ritrovarci a turno, a casa di qualcuno: ogni scusa, ogni occasione è sempre buona per fare baldoria e stare in compagnia, soprattutto, da quando ho trasformato i miei "scantinati" di Via "Carducci" in una tavernetta, intitolandola, con tanto di "targa in ceramica" all'ingresso: "La Taverna del Moro"; si trattava di una vecchia stalla dove, appunto, il "Moro" teneva i sui ciuchi; inaugurazione effettuata con cena ufficiale nel dicembre 2021.
Le nuove "ribòtte" sportive erano iniziate dal 2010 proprio nei "fondi" del mitico Marchi Andrea, detto Bòdda, situati all'inizio della discesa di Via "Roma", un tempo adibiti all'esposizione dei mobili, poi, dopo la chiusura del negozio in Piazza "Del Popolo", trasformati in magazzino.
Allora Marco, detto Bebeto e genero del citato Bòdda, con brillante idea fece in modo che queste stanze, con cucina attrezzata, divenissero il ritrovo di cene per juventini; cene da realizzare in concomitanza delle partite più importanti... soprattutto quelle di Champions League intitolando quel locale, dopo la ristrutturazione: Club "Bòdda Stadium", inaugurato l'11 aprile 2017 con tanto di taglio di nastro; oltre alla nuova cucina e bagno... il locale fu dotato di un maxischermo.
C'è da dire che il soprannome Bebeto gli fu affibbiato dallo stesso Bòdda i primi tempi che Marco veniva a Castagneto (correva l'anno 1990) a trovare la figlia Serena; ma la cosa che dava più fastidio ad Andrea era il solo fatto che, dopo pranzo, Bebeto gli rubasse il posto sul divano che non permetteva al Bòdda di farsi, in santa pace, il suo classico pisolino. Bòdda, in maniera goliardica, così la raccontava:
- Quello..? Viene qua da Firenze! Mangia... beve... e tromba...! Chi se lo leva più di culooo...???
E cosi Bòdda è stato profetico... perché Marco, ormai da anni, è un castagnetano D.o.c.!
Va precisato che Bòdda era di fede milanista ma pur di stare in nostra compagnia non mancava mai agli appuntamenti delle partite...deliziandoci, sempre, con racconti e aneddoti della sua gioventù castagnetana; addirittura fu da noi nominato primo cuoco ufficiale coadiuvato dall'aiutante-esperto Gabibbo e, quindi, sempre pronti a battibeccarsi sull'andamento dei preparativi in cucina.
Tanti gli assidui frequentatori del Club... e non sempre di fede juventina: a quest'ultimi "infiltrati" gli bastava partecipare per consumare e apprezzare i due "piatti forti" presentati da chef-Bòdda: "Matriciana rivisitata" e "Salsiccia con fagioli"! Non mancavano, naturalmente, bottiglie di vino portare dai presenti comprese quelle che via via... Andrea tirava fuori... custodite gelosamente: era stato soprannominato "Assessore al Vino" perché incaricato di fare l'approvvigionamento delle bottiglie nelle varie cantine... vino poi utilizzato per gli eventi organizzati dal Comune.
E come ci diceva sempre lui - in maniera orgogliosa - con questa sua ineccepibile "massima":
- Quando i vini li controllavano direttamente i "lavoratori comunali" sparivano tutti... ora, da quando ho le chiavi io... almeno ce n'è per tutti...!
Bòdda, da sempre, si riteneva un esperto cuoco, specializzato anche nel preparare e cucinare la famosa "Testina di Cinghiale"; inoltre, amava invitare nei sui "locali" le squadre di ciclismo che venivano a fare la preparazione a Castagneto organizzando loro ricche cene a base di selvaggina. Per questo suo prodigarsi nell'arte culinaria, una volta, durante un viaggio a Stoccolma svoltosi nel mese di novembre (correva l'anno 2018), mi venne la brillante l'idea, insieme a Massimino, di regalargli una riproduzione del "Nobel"; assegnandoli un "Nobel culinario alla carriera" con tanto di encomio e lettura del testo per i meriti; statuetta poi posizionata in bella vista al "Bòdda Stadium".
Una volta, sul tardo pomeriggio (correva l'anno 2016), prima del solito raduno presso i "fondi" di Bòddà, mi ritrovai a passare, durante la mia consueta corsetta, nei pressi del laghetto la "Cava": mi accorsi subito che, lungo il ciglio della strada, c'erano centinaia di piccoli ranocchi saltellanti! A quel punto, una volta rientrato a casa e attrezzato con tanto di barattolo, tornai sul luogo per catturarne in gran quantità. Giunto al ritrovo serale, presi una ciotola trasparente riempiendola d'acqua, adagiando poi sul fondo dei sassi che mi ero procurato. A quel punto non mi rimase che liberare le ranocchie.. piccole come un'unghia. Ultimato quel "capolavoro", con tanto di cartello, lo intitolai "Acquario Bòdda Stadium" posizionandolo, in bella vista, sulla televisione. Ma fu proprio durante la partita che avvenne il patatrac: ad un certo punto Bebeto chiese al piccolo figlio Diego di prendere il telecomando posizionato proprio sulla TV, ma, nel buio, il bambino inciampando tra le sedie toccò sbadatamente quella ciotola facendola volare in terra: una volta accese le luci - tra incazzature e risate - tutti a cercare e raccattare quei piccoli anfibi che, saltellanti, stavano invadendo tutta la stanza...
Le vere cene, purtroppo, sono andate in voga fino alla scomparsa di Bòdda avvenuta nel novembre 2022 e da lì in poi si sono assopite fino a terminare...
Con Bebeto, però, erano iniziate, già da qualche anno, le trasferte allo stadio: non più al vecchio "Delle Alpi" ma al nuovo "Juventus Stadium" con l'immancabile annuale trasferta presso lo stadio "Olimpico" di Roma grazie ai biglietti di "tribuna vip" (SKY o F.G.C.) omaggiati dall'amico-giornalista Fulvietto, anche lui, in qualche occasione, presente alle cene del "Bòdda Stadium". Trasferte romane sempre filate lisce fino a quella avvenuta nel maggio 2024, per la finale di "Coppa Italia" contro l'Atalanta, poiché, ci ritrovammo in un settore di tribuna, circondati da una gruppo di facinorosi tifosi atalantini: non poté mancare un po' di "baruffa"... tanto da sportarsi da quel settore alla fine della partita per assistere alla premiazione.
Una volta (correva l'anno 2020), sempre con Bebeto facemmo una scommessa goliardica e vincente: l'allenatore Conte aveva "lanciato" una delle sue tante "massime" dicendo che "con 10 euro era impossibile andare a mangiare in un ristorante stellato", affermazione che stava a giustificare il fatto che una squadra, investendo poco, non può certo sperare di raggiungere traguardi eccezionali. Allora decidemmo noi... di investire 10 euro a testa, vincendone poi circa 150, per aver scommesso su due finali: Champions e Europa League. Una finalista era proprio l'Inter... la rivale di sempre che perse la partita decisiva; a qual punto facemmo un cartello a mo' di scherzo che poi Bebeto pensò bene di postare su facebook:
"E' PROPRIO VERO CHE CON 20 EURO SI PUO' MANGIARE IN UN RISTORANTE DA 150 EURO!"
Sapevamo benissimo che avremmo ricevuto molti "insulti" scherzosi... è cosi fu! Ma ne fummo felici per vari motivi: la vincita, infatti, fu interamente spesa presso un bel noto ristorante di zona!
Solitamente, quando entro allo stadio, per non avere rotture, stacco sempre il cellulare. Una sera, per una partita di Champions (correva l'anno 2019), a metà tempo accesi il telefono e incominciarono ad arrivare un'infinità di messaggi su "whatsapp"! Li per lì... mi spaventai un attimo: - Cos'è successo che tutti mi cercano...! Poi... iniziando a leggere attentamente i primi messaggi... mi resi conto che ero stato inquadrato in TV diverse volte ed in molti mi avevano riconosciuto...
Arrivò purtroppo l'inatteso Covid (correva l'anno 2020) con il lockdown iniziato il 9 marzo e finito il 3 maggio; allora per ammazzare il tempo giornaliero iniziarono anche le prime videochiamate di gruppo con Darietto pronto a tener banco a tutte le conversazioni. Tuttavia noi residenti del "Castello", e in particolar modo quelli di Via "Carducci", disobbedendo un po' alle regole, la sera dopo cena, nel deserto totale, uscivamo ognuno con il proprio bicchiere personale e, a dovuta distanza, stappavamo una bella bottiglia di vino. In quei giorni, tra una bufala e l'altra, girava anche la voce che il vino riducesse il rischio di contrarre il Covid: noi intanto, anche se la notizia era infondata, ci stavamo adeguando con la giusta prevenzione...! Il gruppetto era formato dal sottoscritto, Spank e Tripoli, compreso qualche coraggioso che abitava più distante, trai quali Beppe che via via si aggregava. Ogni sera, aspettavamo il rientro a casa del Vage, becchino e tuttofare del Comune, che ci aggiornava sull'andamento locale della pandemia... fino a quando una sera si congedò da noi con questa sua "massima":
- Tanto avete voglia di di'... con questo Covid non c'è niente da fa'! Si riproduce più veloce dei "gremignoli"...!
Ci fu una risata interminabile da parte di tutti...
Prese anche vita il business delle mascherine: da quelle semplici bianche, azzurre o nere date gratis dallo Stato... si passò a quelle più raffinate di marca fatte personalizzare con loghi delle squadre di calcio, nomi, disegni e tanta fantasia. Ma il più originale fu sicuramente Carlino del Socci che se ne andava in giro, vestito in mimetica militare, indossando una maschera antigas... sicuramente "racimolata" tra i cimeli di Ostilio Berti, appassionato di reperti bellici.
In quei giorni di clausura, ognuno cercava di ammazzare il tempo in qualsiasi maniera con idee più stravaganti; arrivò il 3 aprile, giorno del Venerdì Santo: io e mio babbo, abituati da sempre a veder sfilare la processione sotto casa, escogitammo, con l'aiuto del vicinato, una processione virtuale con una diretta facebook: vennero accesi dei lumini per strada.... poi alle ore 21.00 si dette il via alla musica del Miserele, brano da sempre eseguito di cantori durante questa cerimonia liturgica; fu un discreto successo di pubblico online!
Con l'allentamento delle misure di contenimento, nella domenica del 3 maggio, guidati dall'esperto Spank facemmo una bella scarpinata fino al suggestivo "Romitorio" con pranzo al sacco presso una capanna dei cacciatori. Per l'occasione riuscì a convincere anche la Pila con la scusa che, in quel periodo, sarebbe stata la volta buona di trovare le famose "orchidee selvatiche". Ma giunti al "Romitorio" su un cucuzzolo a strapiombo, con vista mozzafiato sulla costa, dove sorgono i ruderi di un antico convento, già per la sfacchinata, già per non trovare nessun fiore promesso e già per essere in un posto dove lei... iniziava ad avere le vertigini, ebbi la malaugurata idea di farle un'affermazione provocatoria:
- Hai visto dove t'ho portata...? Su mille anni di storia...!
Beh... per chi conosce bene la Pila... non c'è bisogno di darvi la sua risposta...
Nel pomeriggio, per concludere la giornata, ci fu il saluto da Darietto alla sua casa nei pressi del "Gozzo di Rapè". Da lì facemmo anche un salto a vedere la fonte di "Trino": non ci avevo messo più piede dal quel lontano luglio 1995, quando festeggiai il compleanno alla casetta di Mapino situata nelle vicinanze; forse perché si trattava della prima vera uscita dopo quel brutto periodaccio di "clausura", forse per il suggestivo posto e la quiete che si "respirava"... ad un tratto, come per incanto, mi balenarono per la testa tantissimi ricordi di quella lontanissima e bellissima giornata... e non nascondo... anche qualche lacrimuccia!
In quei mesi di Covid, invece, quando l'amico Massimino, riusciva a "scappare" da Crema, ci avvertiva del suo arrivo, dando vita, con il solito gruppetto, a delle belle grigliate all'aperto presso "Tenuta Sant'Agata".
Con l'estate, fortunatamente, ognuno poté riprendere la propria routine giornaliera ma, sempre per motivi legati all'assemblamento, fu saltata la festa di "Ferraluglio" che ormai da un paio di anni veniva festeggiata proprio a "Sant'Agata"... una festa per tutti gli amici... con l'immancabile musica di dj Vemon e con la grande "rivelazione" del vocalist Bebeto; naturalmente... fiumi di vino... con l'apparizione e la presenza di personaggi sempre più sorprendenti e "bizzarri". C'è da precisare che la festa che si svolge ogni anno in "Sant'Agata" cade sempre in concomitanza o in prossimità del giorno del mi compleanno (15 luglio), quindi è stata ribattezzata "Festa di Ferraluglio" anche se in alcuni anni si è svolta nel mese di giugno.
Ma non esistono più le estati degli anni Novanta, non ci sono più i ritrovi di un tempo alla spiaggia dello "Shangri": Tripoli si ritira verso la spiaggia isolata della "Fagianaia", i fratelli Granatiero al Bagno "Shangri-La'", il sottoscritto ai "Pianetti", l'Amigone al Bagno la "Conchiglia" di San Vincenzo, ma senza aver perso la sua meticolosità facendosi quasi 1 km a piedi per il fatto di parcheggiare la macchina al distributore Agip sull'Aurelia; Pacione, invece, è intento a vendere i suoi gelati sulla spiaggia di Alicante in Spagna, mentre il Pero e il Prof, ormai, sono assenti dal mare da anni... e Mapino? Quest'ultimo non pervenuto... però, ultimamente, dopo aver lasciato l'attività del bar (correva l'anno), si reca al mare solo per andare sul nuovo posto di lavoro! Spank, infine, quando ha voglia, si ritaglia il suo pezzo di spiaggia al "Seggio", munito di canna da pesca e accompagnato immancabilmente dal fido Pongo, un cane dal carattere "esagitato": il tormentone delle nostre serate, cene e, soprattutto, della gelataia Pasqualina.
La Pasqualina possiede un cono gigante di plastica che tiene come attrazione proprio fuori la sua gelateria, situata in cima al "Borgo"; però, è consuetudine essere preso di mira dai cani per fare i loro "bisognini"...
Pongo, come ogni suo simile, segue l'esempio di tutti gli altri....
Una sera al passaggio del cane, mentre è intento a fare il solito "bisognino", la Pasqualina esclama, con il suo accento napoletano:
- Ecco Pònco... e ci piscia...!
Spank di rimando:
- O Pasqualina ma ci piscian tutti...!
La Pasqualina a quel punto... gesticolando, disperata:
- E...cèntò...e...unooo!!!
Fece sorridere anche lo scambio di battute avvenuto in un tardo pomeriggio estivo: Spank, parcheggiata la macchina nel Piazzale "Etrusco", si imbatte nel noto conduttore Carlo Conti che, alla vista di Pongo, gli chiede:
- Ma è un cane da caccia... da riporto...?
Sì... ma è ancora un cucciolo! - gli risponde Spenk.
Conti, aggiunge:
- Ne ho anch'io uno uguale... ma viene con me a pesca?!
Spenk di rimando:
- Allora ti riporterà l'Orate....!
Nelle ultime estati domenicali, con il ritorno in vacanza a Castagneto sempre più presente dei milanesi Aise e Marce, con famiglia a seguito, ci ammucchiamo in folto gruppo sulla spiaggia dei "Pianetti" anche se invasa di bagnanti provenienti da ogni dove: niente a che vedere con quella spiaggia descritta nel "libricino" degli anni Novanta. Ognuno è organizzato con sdraie, guancialini e ombrelloni e, naturalmente, l'immancabile prosecco tenuto in fresco, o meglio svariati prosecchi aperti già dalle ore 11.00 per il consueto aperitivo. Quando li raggiungo, solitamente di domenica, è già ora tarda; allora mi presento con il solo asciugamano tanto... una sdraia e un po' d'ombra da scroccare a qualcuno la trovo sempre...!
Ah dimenticavo... qualche "sbicciata" in acqua si riesce ancora a farla... grazie alla Pila e anche alla presenza del Nano che solitamente staziona con la famiglia a poche decine di metri da noi... Era dai tempi della trasferta in Spagna (correva l'anno 2008), per il matrimonio di Pacione, che noi 3 non si dava vita ad una "sbicciata". Arrivati ad Alicante per il grande evento e in folto gruppo, anche se ognuno in giorni diversi, ci apprestammo a passare una bellissima settimana di vacanza: non poté mancare, appunto, la classica "sbicciata" giornaliera e tornando a dare spettacolo con i "racchettoni" su quelle splendide spiagge. Non mancò, insieme al Nano, neppure la corsetta mattutina scansando gruppi di ragazzine che, come da prassi, si erano "buttate" in spiaggia per farsi una dormita dopo l'uscita dalla discoteca. A distanza di anni...ripensandoci... fu una bella "zingarata" piena di tanti ricordi e aneddoti che ci teniamo, tutt'oggi, ben custoditi...
Tornando alle nostre ultime e attuali sere d'estate... ad una certa... non manca l'ormai radicato ritrovo nel "Borgo": l'unica abitudine, fortunatamente, che quasi tutti non hanno ancora perso... e che nessuno ci ha ancora tolto!
A proposito del "Borgo"! C'è da dire, però, che l'estate 2024 è stata la più triste della storia per la mancata presenza di Paolone dovuta a problemi di salute. Finisce qui, purtroppo, l'epopea di Paolone in "Borgo": compagno di tante generazioni, amico di tutti, immortalato in qualsiasi foto e sempre presente a compleanni, lauree, ultimi dell'anno, partite, spettacoli vari... e non c'era festa, o meglio, non era festa... se non c'era la presenza di Paolone:
"Grazie Paolo... ci mancherai!!!"
Da segnale, tuttavia, la brillante iniziativa lanciata in una splendida serata d'agosto da Marce (correva l'anno 2023), organizzata presso il Bagno "Sirena" nella terrazza vista-mare a noi riservata: un ritrovo del gruppo di amici del mare dello "Shangri" degli anni Novanta. Sicuramente "special gust" e attrazione della serrata fu la Carrubs, in una splendida forma come non si vedeva dai tempi d'oro della Discoteca "Mamà'". Su Marce, però, è doveroso spendere due parole: milanese dalla nascita... ma ormai castagnetano D.o.c, da quando ha acquistato casa proprio a Castagneto; innamorato del paese - e degli amici - fin dalla sua gioventù per aver trascorso qui moltissime vacanze estive. E la sua grande passione? Beh... naturalmente il vino... ma diciamo le cose come stanno: una vera fissazione tanto da essersi tatuato su di un braccio il logo del vino Sapaio.
Da qualche anno, ormai, per festeggiare la chiusura dell'estate diamo vita, tra Settembre e Ottobre, ad una "ribòtta", per soli maschi, alla terra di Fabiolino, nel piano castagnetano, in località "Badia". Per l'occasione, cuoco "per una notte"... a gran richiesta... è il Pero che ci delizia sempre con piatti veloci ma di ottimo gusto e personalità...
Altre "Ribòtte", però, non possono mancare nei mesi successivi, soprattutto quelle organizzate in occasione delle feste comandate e non, come per la sera di "San Silvestro"; svoltesi negli ultimi anni quasi tutte al "Cappellaccio", mentre per organizzare le "ribòtte" primaverili ci siamo alternati tra la "Capanna dei Cacciatori" presso il "Castagnone" (oggi smantellata), il "Capanno" di Spank e "Sant'Agata". Proprio al "Castagnone" abbiamo preparato numerose grigliate con la consueta camminata pomeridiana nella macchia scendendo fino al "Ponte Lungo" per l'immancabile finale: tutti con i piedi in "guazzo" nel fosso! E qui vorrei rivelare una piccola curiosità andando a sfatare ciò: ogni volta che ci si apprestava a mettere i piedi in acqua non sentivamo mai freddo giustificando il fatto che avevamo un po' sbevucchiato e mangiato assai; invece, cosa molto sorprendente, sono venuto a conoscenza che l'acqua di "Bagnoli" ha una temperatura costante di 20°/21°: quindi non diamo sempre tutta la colpa all'alcool!
Una volta (correva l'anno 2017) mi preparai con cura una bella bistecca e, messa in tavola, mentre stavo per iniziare a mangiarla... Safi, un cane-lupo di Darietto, in un batter baleno, saltò sul tavolo addentandomi la carne: mandai letteralmente a quel paese cane a padrone! Avevo una gran fame, perché, a differenza degli amici giunti in macchina, ero partito da Castagneto facendomi l'immancabile corsetta..
E non mancano, neppure, solitamente nel mese di luglio le "ribòtte" a casa di Bido e della Cecia, organizzate sotto la "loggiola" di Via "Pari" nel famoso "Salotto" di un tempo.
Tornando al periodo natalizio... continuano le sortite serali con il solito gruppo di amici e con l'immancabile foto di rito scattata proprio sotto l'albero di "Piazza". Per una festività (correva l'anno 2015), non si sa bene il motivo, l'albero non venne addobbato in maniera adeguata; allora ci pensammo noi: dopo una cena, in folto gruppo, andammo sparsi in giro per il pese a far bottino, fregando di tutto e di più... "attingendo" sia dagli usci delle case sia dalle vetrine esterne delle botteghe. Darietto fu lesto ad arrampicarsi e addobbare il nostro albero di "Piazza" mentre a turno gli passavamo la merce recuperata: palline, stelle filanti, luci a led... e tanto altro...; qualche furbetto, però, pensò bene di farmi uno scherzetto prendendo anche qualche addobbo che mia mamma aveva sistemato nell'andito di casa: vidi spuntare sull'albero la mia bella ghirlanda appesa ad una altezza tale che non potessi ormai più recuperarla! Ma che bravi ragazzi...!
E proprio al "Cappellaccio" che, ultimamente, diamo il meglio di noi... con tavolate che arrivano a contare anche 40 persone tra amici, figli e conoscenti vari; ma, come al solito, non ci facciamo mancare un'ingente quantità di bottiglie con il motto: - Chi più ne ha.. più ne porti...! E, come da prassi, con lo scoccare della mezzanotte... iniziano le danze nella sala... con l'"autogestione" di bevande e musica... e che musica: i soliti accordi, i soliti brani... con l'immancabile "trenino" sulle note della canzone Maracaibo!!! Ma ormai... la tradizione vuole così! Ah dimenticavo: casse-audio permettendo! Sul momento più bello... vanno sempre in tilt!
L'apice delle serate, però, è stato toccato per il cenone di "San Silvestro" 2024, quando, ad una cert'ora, già tutti belli altezzosi, ci rendemmo conto di aver finito le nostre scorte personali di alcolici: vino e bollicine; a quel punto si dovette ricorrere ad uno stratagemma. Ognuno di noi, all'inizio della serata, aveva portato e regalato alla proprietaria Sonia delle bottiglie che lei, ingenuamente, aveva lasciato in bella vista sia nel frigo che in giro per il locale; a quel punto... non ci rimase altro che fargliele sparite tutte...: - Non c'è l'ha mai perdonata!!! Tutt'oggi ci rinfaccia l'accaduto! Purtroppo la serata fu un po' "raffreddata" dalla brutta caduta che fece Eli, compagna di Marce - ancora non è chiara la dinamica - riuscendo a slogarsi, in una sola volta, entrambe le caviglie! Si narra, simpaticamente parlando, che fosse leggermente alticcia... ma lei tutt'oggi nega...!!! Ma non finisce qui: l'indomani, Marce, preso dal fatto di essere in ritardo al consueto aperitivo serale nel "Borgo", scese la moglie in fretta e furia dalla macchina parcheggiata in discesa davanti al "Cappellaccio", adagiando poi la ragazza sulla carrozzina poiché ancora claudicante... ma, come se non bastasse, ingenuamente, lasciò andare la seggiola a rotelle!!! Fummo lesti ad urlargli e ad correrle incontro per bloccarla! Ahimè... se una ruota della carrozzina avesse "zeppatto" in una lastra del "Borgo"?! Meglio non pensarci... ma il "volo", a quel punto, sarebbe stato assicurato!
C'è da dire che, ancora oggi, quando mi ritrovo delle volte a parcheggiare nel "Campo Sportivo" in ore notturne... percorrendo lentamente tutto il campo... mi entra una malinconia indescrivibile, forse più vicina ad un'emozione, e per incanto rivedo quel "gioco che inizia da bambino"... rivivo i ricordi di qualche partita e poi quel numero dieci, capitano unico, Chino... svolazzare da destra a sinistra e viceversa... con la sua fascia gialla-florescente.
Di Chino ne ho raccontate tante ma c'è da dire che fin da piccolo è sempre stato un grande appassionato sportivo a tal punto da gareggiare insieme a me in alcune corse podistiche. Eravamo così entusiasti della corsa che si svolgeva in agosto per la festa della "Settimana Castagnetana" - ma anche talmente ingenui - tanto da allenarsi la mattina della gara stessa: facevamo, addirittura, almeno due o tre giri di paese tanto per restare "freschi e riposati" nel pomeriggio alla partenza. E proprio grazie alla sua grande passione, tenacia che ha potuto realizzare un sogno che si è trasformato realtà: Paralimpiadi di Parigi 2024.
A questo punto è doveroso spendere due parole su Chino e raccontare la sua storia: Gianluca all'età di 19 anni sta svolgendo il servizio militare nei parà a Pisa quando gli viene somministrato un vaccino per un'eventuale partenza in Somalia mai avvenuta. Una volta tornato a casa i primi sintomi: la perdita di sensibilità agli arti; nello specifico, perderà gradualmente l'uso dei piedi e delle gambe dal ginocchio in giù, oltre che buona parte della mobilità delle mani. La diagnosi è impetuosa: "Polineuropatia sensitivo motoria". Da qui comincia una nuova vita è sarà proprio lo sport, amato fin da bambino, la sua "arma vincente"! Inizia prima a fare Taekwon-do, di cui è diventato istruttore, e poi atletica innamorandosi del para triathlon. Comincia ad allenarsi con tenacia, determinazione e con un sacrificio pazzesco: si alza alle 4 di mattina per fare 50km in bici e 10km a corsa per essere poi alle 7 in punto sul posto di lavoro. I primi veri risultati si vedono concretizzare nel 2017 con la convocazione in nazionale; da qui in poi, ma anche già in precedenza, numerosi successi (8 titoli italiani fra Paratriathlon, ParaDuathlon, Paraciclismo e un titolo mondiale di Para Cross conquistato nel 2019) e con una voglia pazzesca di "prendersi" Parigi.
E finalmente, dopo tanto lottare, giunge la mattina del 2 settembre, anche se la gara era stata programma per il 1 ma spostata al giorno successivo perché i parametri di inquinamento della Senna erano alti! Quindi tutti piazzati al bar nel "Borgo" davanti la televisione in strada posizionata appositamente per la gara. Non erano mancati, però, sms a Chino da parte di tutti gli amici.. sostenendolo e incoraggiandolo. Gianluca parte con la disciplina del nuoto ma, purtroppo, subisce subito un "incidente" che lo condizionerà durante il percorso: nuotando lungo un muro, un gancio gli trincia una parte della tutta! Continua con tenacia le altre due discipline ed eccola là... all'arrivo... a braccia aperte... a esprimere tutta la sua felicità per aver terminato la sua gara a "cinque cerchi" posizionandosi con onore all'ottavo posto con un tempo di 1h 19' 39''; una prova che si è svolta su distanza Sprint di 750 metri di nuoto, 20 chilometri in bicicletta e 5 chilometri di corsa.
Tutto meraviglioso, tutto commovente ma qualche amico "maligno" nota in TV, proprio sul traguardo, un abbraccio di troppo rivolto ad una compagna azzurra: va beh.. per questa volta ci passiamo su...!
Grazie Chino per averci fatto emozionare!!!
Ma fu lo stesso Chino, qualche mese più tardi, a far parlare di sé ancora sui social e giornali... ma questa volta non per le sue imprese sportive ma per quelle "lavorative"; ad ora presto, in una mattina di dicembre, per la furia di compiere il proprio dovere, parcheggiò in buona fede, il "vituperiato" camioncino del Comune nel posto auto riservato alle donne incinte: bastarono pochi minuti per vedere e leggere il primo commento negativo su facebook che innescò, a catena, gli altri successivi; nonostante le scuse del ragazzo... susseguirono un branco di inutili polemiche:
- Noi stiamo con Chino!
Il racconto finisce qui... senza addii ma solo con un grande arrivederci: e il futuro???
Beh... provate a ripassate di qui ogni tanto: sicuramente ne sentirete ancora delle belle!















Luglio 2015 - Presso l'Enoteca "Il Borgo" per la consegna del "libricino": testa e busto sono ben riconoscibili!
Gennaio 2007 - " Enoteca Il Borgo"
Febbraio 2023 - Il nuovo campino sul Piazzale "Belvedere"
15 agosto 2006 - Quando era in forma! (con audio del tedesco)
Estate 2017 - Una giornata allo "Stellino"
Marzo 2019 - La famosa scarpinata
Ottobre 2016 - In battuta di pesca con un bel "Dentice"
30 ottobre 2016 - Sul "gommoncino" ("L'ottobrata")
Luglio 2017 - Una sosta prima di giungere a "Buca delle Fate"
Darietto e la sua selfie mania
Maggio 2017 - In barca all'uscita del porticciolo "Perelli"
1 novembre 2024 - "Golfo di Baratti" ("L'ottobrata")




Febbraio 2016 - "Fondi di Bòdda" (non ancora "Bòdda Stadium")


Luglio 2016 - "Drago Bria'o: proprietario e assistente


Ottobre 2019 - Immortalato da Sky ("Juventus Stadium")


Settembre 2023 - "Bodda Stadium"


Aprile 2020 - "Carlino" in mimetica con maschera antigas
3 Maggio 2020 - "Romitorio", "Capanna" e "Fonte di Trino"
Primavera 2022 - Ribòtta in "Sant'Agata"





A "tutto" Paolone

17 agosto 2023 - "Bagni Sirena"


2022 - "Ferraluglio" in "Sant'Agata"

Serata a "Sant'agata" con il nostro vocalist e DJ Vemon

La lunga serata ai "Bagni Sirena"

Dalla corsa della festa "Castagnetana" del 1985...
Febbraio 2017 - Al "Castagnone": "Safi" addenta la bistecca


Parigi, Settembre 2024 - Il traguardo
...a quella di Parigi 2024
2016 - Alla terra di Fabiolino in loc. "La Badia" 2023 - Con il nostro "master" chef
Luglio 2008 - Alicante







































Dicembre 2015 - Sotto l'albero di Piazza


Marzo 2017 - "Ribòtta" al "Castagnone"




















San Silvestro 2024 al "Cappellaccio" - Una milanese scatenata!

Ferraluglio 2023 - Sotto la "loggiola" di Via Pari
Aprile 2018 - Dal "Castagnone" al "Ponte Lungo"
















E.S.
15 luglio 2025













Il racconto di Parigi











Dal 2015 al 2025: di tutto un po'!


Sotto l'effetto dell'alcol, l'adulto ritorna un bambino che prova il piacere di pensare liberamente come vuole senza dover fare attenzione alla costrizione della logica...
Sigmund Freud
